Popule meus

Mottetto a 4 voci

Thomas Luis De Victoria, compositore spagnolo contemporaneo di Palestrina e di Lasso, segue le regole contrappuntistiche dello stile osservato dettate dal Concilio di Trento. Nonostante la produzione del compositore di Avila sia quantitativamente inferiore a quella dei citati contemporanei, i risultati raggiunti nell’opera musicale sono qualitativamente eccezionali: la sua musica è sempre al servizio del testo, con un’intensità che denota uno spiccato fervore religioso. Il coro propone all’ascolto tre composizioni a quattro voci, composte dopo il 1570. L’improperio Popule meus, composto per la liturgia in Coena Domini, è tratto dall’Officium Hebdomadae Sanctae (Ufficio della Settimana Santa) e risente del clima tragico della passione di Cristo. 

Testo

“Popule meus, quid feci tibi? Aut in quo contristavi te? Responde mihi.”
Hagios o Theos.
Sanctus Deus.
Hagios iskyros.
Sanctus fortis.
Hagios athanathos eleison imas.
Sanctus et immortalis, miserere nobis.

Traduzione

“Popolo mio che cosa ti ho fatto? O in che modo ti ho rattristato? Rispondimi.”
Santo Dio.
Santo potente.
Santo e immortale, abbi pietà di noi.

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